Il Piano d’Azione per la Coesione (PAC) è uno strumento di riprogrammazione strategica e di innovazione di metodo che il Ministero per lo Sviluppo e la Coesione ha introdotto nel 2012, d’intesa con la Commissione europea, con l’obiettivo di rafforzare l’efficacia degli interventi, ridurre i ritardi accumulati nell’uso dei Fondi strutturali 2007-2013 e accelerare l’attuazione dei programmi volti a ridurre la disparità tra le regioni dell’Unione europea. Esso inoltre mira a potenziare l’offerta dei servizi di cura alla persona consentendo, l’ampliamento dell’offerta complessiva attraverso l’attivazione dei servizi nelle aree dove questi sono molto deboli o inesistenti.
Le risorse del Piano di azione e coesione vanno ad integrare, già a partire dal 2013, le risorse del Fondo nazionale politiche sociali e del Fondo nazionale per la non autosufficienza con l’obiettivo di finanziare gli obiettivi di servizio delle programmazioni sociali regionali. Per questo motivo, il PAC introduce nelle programmazioni sociali regionali (o rafforza ove presente) il principio della concentrazione delle risorse su pochi obiettivi di servizio.
Il meccanismo di funzionamento è del tutto assimilabile a quello dei Piani di zona, infatti il PAC riconosce esclusivamente il sistema associato dei Comuni e le unità territoriali coincidenti con i Distretti Socio-Sanitari.
Tra i settori di intervento del PAC figurano i servizi dedicati alle fasce deboli, in primo luogo Bambini e Anziani, al centro del programma nazionale " Servizi di cura all'infanzia e agli anziani non autosufficienti".
Per accedere ai fondi ciascun Distretto Socio-Sanitario ha presentato il proprio Piano per ogni area di intervento (Servizi di cura all’infanzia e Servizi di cura agli Anziani) considerando le azioni ammissibili, così come previsto con il primo atto di riparto delle risorse finanziarie del Programma.